Operai di pace

Quante volte, anche nel Vangelo, avete sentito parlare di operatori di pace? Bene, sembra quasi che questi “operatori” siano dei supereroi, oppure che questa sia una missione alla quale tutti siamo chiamati, ma che, tuttavia, non è alla portata di tutti.

Allora oggi proveremo a trasformare la parola operatori in operai. Nell’immaginario collettivo quelli che muniti di caschetto affollano i cantieri più disparati delle nostre città. Quelli che, mattone dopo mattone, con sudore e fatica costruiscono qualcosa.

Certo, ci sono operai e operai. Come ci ricorda anche Papa Francesco sono molti quelli che costruiscono muri, e poi ci sono invece quelli che mettono a lavoro tutto il loro ingegno per costruire ponti. Ecco, questi sono gli operai che ci interessano, quelli che ci piacerebbe diventare.

Perché nella stessa idea del ponte c’è l’idea di pace. Il ponte ci mette in collegamento, ci invita all’accoglienza. Oggi, come ieri quei ponti li sperimentano popoli diversi che lasciano i propri paesi in cerca di serenità e di benessere. Ma quante volte anche nei nostri Reparti dovremmo provare a costruire ponti piuttosto che alzare muri? È quello che capita nelle nostre Squadriglie tra i grandi nei confronti dei più piccoli, di quelli che non ci stanno simpatici, o nei confronti delle altre Squadriglie stesse.

Allora approfittatene in questo Thinking Day dove il tema è proprio “costruttori di Pace”. Ritagliatevi del tempo per costruirlo questo ponte di pace nella vostra sede insieme ai vostri ragazzi. Utilizzate un cartellone, oppure realizzatelo con degli scatoli, magari quelli delle scarpe rivestiti, su ogni mattone inserite una parola o una frase che sia spunto di riflessione di ciascuno sul tema della pace: quella vicina e quella lontana. Alla fine scrivete le stesse parole sui mattoncini di Lego e fatene pescare una ciascuno. Così ognuno porterà a casa un mattoncino di pace che servirà ogni giorno per costruirla, la pace.

Di Francesco Iandolo