Imparare a scegliere separando

Dalla Newsletter 04/2018

Cos’è il discernimento? Il termine deriva dal latino discernere, composto da dis = separare e cernere = scegliere, quindi scegliere separando. Un termine forse poco presente nel parlare comune, ma fondamentale nel quotidiano. Rappresenta la capacità di ridurre e scindere il complesso in piccole parti, valutandolo in maniera completa, con cognizione. Si applica nelle cose semplici, come ad esempio nella capacità di distinguere l’uva dal vino, ma anche in aspetti più complessi, come riuscire a riconoscere un atteggiamento di amicizia rispetto ad uno di interesse. Il discernimento nasce dall’ascolto e dall’osservazione: una volta fatto il quadro della situazione, si programma l’azione, decidendo la tipologia e le modalità di intervento. Il primo passo è sapere se e come intervenire, e in caso affermativo realizzare l’intervento in logica conseguenza con ciò che prima si è ascoltato e osservato. Quando si tratta di azioni, la possibilità e varietà di interventi è molteplice, e quindi anche soggetta a diverse discussioni e valutazioni. Quindi discernere non riguarda semplicemente la definizione e la scelta del gesto che, in base all’ascolto e all’osservazione, va messo in atto in un immediato futuro. Discernere vuol dire delineare e tracciare un percorso preciso su cui incamminarci e, in alcuni casi, su cui invitare a camminare. Vi ricorda qualcosa? Osservare, dedurre, agire sono tre passaggi fondamentali del nostro essere scout che portano, in ultima analisi, alla scelta di formulare un giudizio o adottare un comportamento, quello che riteniamo il migliore.
Il discernimento, inteso come scelta e senso di scelta critica, porta i rover e le scolte, al termine del loro percorso in branca R/S, a diventare uomini e donne della partenza. Oppure, dopo aver fatto il punto della strada, a decidere di completare il proprio viaggio in branca con il saluto associativo. Decidere di rientrare in Co.Ca., valutare diversi percorsi di volontariato. Insomma, diventare responsabili ed essere in grado di ragionare con giudizio e criterio.

A cura di: Maria Ortensia Ferrara